Allenarsi come uno scultore: dal mito di Ercole alla Golden Era del bodybuilding

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 Un bravo bodybuilder ha la stessa mentalità di uno scultore.

«I bravi bodybuilder hanno la stessa mentalità degli scultori. Si guardano allo specchio e dicono: “Mi servono un po’ più di deltoidi, così le proporzioni saranno giuste.” Allora si allenano per costruire quei deltoidi — proprio come uno scultore aggiungerebbe dell’argilla alla sua statua.»
— Arnold Schwarzenegger

Arnold Schwarzenegger

Frank Zane

Questa è l’immagine perfetta con cui iniziare. Perché il culturismo – quello vero, fatto di metodo, osservazione, pazienza – è molto più che “gonfiare i muscoli”. È una forma d’arte.

Non è un caso se i bodybuilder della Golden Era si ispiravano ai canoni classici dell’armonia e della bellezza: Frank Zane cercava simmetria ed eleganza, Serge Nubret e Sergio Oliva incarnavano potenza e grazia, mentre lo stesso Arnold puntava a un equilibrio tra forza, presenza scenica e proporzione.

Ma prima ancora di loro, Steve Reeves è stato il simbolo di un ideale fisico quasi perfetto. Attore e culturista, interpretò Ercole negli anni ’50 e ’60, diventando per molti il riferimento visivo per l’eroe classico. Il suo fisico univa forza, grazia, equilibrio: era la statua greca che prendeva vita.

 

Steve Reeves, l’armonia scolpitaSteve Reeves

 Uno dei primi a incarnare questo ideale è stato Steve Reeves.

Bodybuilder, attore, modello: negli anni ’50 divenne famoso interpretando Ercole nei film peplum. Ma più che la fama, fu il suo fisico a lasciare il segno. Simmetrico, proporzionato, armonico. Il perfetto equilibrio tra estetica e forza.

Tutti quelli che cercavano un modello “divino” a cui ispirarsi guardavano a lui. E da Reeves in poi, molti altri hanno portato avanti quella visione.

Frank Zane, ad esempio, con il suo fisico raffinato e scolpito. O Serge Nubret, con la sua eleganza statuaria. O ancora Sergio Oliva, soprannominato “The Myth” proprio per la sua struttura fuori dal comune. E naturalmente Arnold, che ha riassunto tutto: forza, bellezza, proporzione.

Eracle (Ercole): il primo atleta?Steve Reeves come Ercole

Nella mitologia greca, Eracle – latinizzato in Ercole – è l’eroe per eccellenza. Figlio di Zeus, ha la forza di un dio, ma vive tra gli uomini. E proprio come noi, deve affrontare sfide. E superarsi.

Il mito racconta che, per espiare una colpa non voluta, gli furono imposte Dodici Fatiche. Non poteva rifiutarsi. Doveva compierle, o soccombere.

Ma ogni impresa rappresenta una sfida non solo fisica, ma anche mentale. Ogni prova richiedeva forza, sì, ma anche disciplina, astuzia e resistenza. Eracle è un guerriero, ma anche un atleta. Allenava tutto: forza, tecnica, resistenza. È, in un certo senso, il primo atleta completo della cultura occidentale.

Qualche esempio?

  • Uccidere il leone di Nemea: aveva una pelle impenetrabile. Ercole lo strangolò a mani nude e ne indossò la pelle come mantello e simbolo di protezione.
  • Catturare il cinghiale di Erimanto: lo inseguì per ore nella neve, dimostrando resistenza e determinazione.
  • Pulire le stalle di Augia in un giorno: deviò il corso di due fiumi, dimostrando ingegno oltre alla forza.
  • Sconfiggere l’idra di Lerna: cauterizzava le teste recise per impedirle di ricrescere. Strategia, non solo muscoli.

In ogni fatica, Ercole non affronta solo una bestia: affronta se stesso. E ne esce trasformato.

Bodybuilding e mito: la via verso l’OlympiaSerge Nubret

Non a caso, il contest di bodybuilding più famoso al mondo si chiama Mr. Olympia. Il nome richiama la città di Olimpia, dove si svolgevano i giochi sacri in onore degli dèi. Ma anche l’Olimpo, la casa degli immortali.

I culturisti della Golden Era volevano incarnare proprio quell’immagine: forza divina, bellezza scultorea, proporzioni perfette. Ispirazione che veniva direttamente dalle statue greche e romane, scolpite secondo canoni eterni.

Allenarsi oggi, con cura, con visione, con coerenza… è un po’ come seguire quella tradizione. È un percorso estetico, ma anche personale.

La posa di Icaro

Icarus Pose

C’è una posa nel bodybuilding, con le braccia aperte e il petto in avanti, che richiama le statue antiche. Alcuni la chiamano “Icarus pose”, perché somiglia al momento in cui Icaro apre le ali.

Forse Icaro è un personaggio meno “forte” rispetto a Ercole. Ma rappresenta un’altra cosa: il coraggio di provarci. Di volare alto, anche se si rischia di cadere. Una metafora che si applica bene a chi decide di cambiare, allenarsi, scolpirsi.

 

Chi entra alla SPORTFORMA per migliorarsi davvero, chi si guarda allo specchio non per vanità ma per osservare il proprio lavoro, chi allena il corpo come forma di espressione personale… ha già iniziato un percorso che merita rispetto.

Il nostro corpo è un tempio. E come tale, va rispettato, curato, onorato.

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